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VERA GHENO

  • Immagine del redattore: Redazione TheMeltinPop
    Redazione TheMeltinPop
  • 15 ott 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

GENOVA BOOKPOP FESTIVAL:

3 domande sul Divenire



In un'attualità di profondi cambiamenti e di rapida trasformazione, Genova BookPop Festival - che si terrà nel capoluogo ligure dal 24 al 27 ottobre - si apre quest'anno al Divenire e si propone di indagarne le forme, i dubbi e i dissidi che porta con sé, le reazioni che provoca. Ma anche le scoperte, le opportunità, i nuovi orizzonti. Una pluralità di sguardi per trovare un percorso comune verso obiettivi comuni.


Per prepararci ad accogliere gli ospiti che per quattro giorni ci condurranno attraverso questo tema, Themeltinpop ha posto loro tre domande sul Divenire.



 


Sociolinguista, traduttrice e scrittrice, Vera Gheno ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la casa editrice Zanichelli. Dopo diciott'anni da contrattista in vari atenei, da fine 2021 è ricercatrice a tempo determinato di tipo A all’Università di Firenze. Si occupa prevalentemente di comunicazione mediata tecnicamente, questioni di genere, diversità, equità e inclusione. Dal marzo 2023 conduce il podcast settimanale di grande successo Amare parole, prodotto da Il Post, in cui ogni domenica ci parla del linguaggio e dei suoi cambiamenti.


Numerose le sue pubblicazioni, tra cui Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi) nel 2016 (Cesati), Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello nel 2018 (con Bruno Mastroianni, Longanesi), Potere alle parole nel 2019 (Einaudi), Femminili singolari nel 2019 (Effequ), La tesi di laurea nel 2019 (Zanichelli), Le ragioni del dubbio nel 2021 (Einaudi), Chiamami così nel 2022 (Il Margine) e l’ebook Parole contro la paura. Ad aprile 2024 è uscito per Einaudi “Grammamanti. Immaginare futuri con le parole”.

 

Nel tuo più recente lavoro "Grammamanti" ci spieghi come l’amore per la propria lingua non sia poi diverso dalla passione amorosa: è sano quando si lascia all’altro la libertà di crescere, evolversi, mutare. Ma come conciliare l'amore per la lingua italiana, intesa come patrimonio culturale e identitario, con l'accettazione del suo inevitabile divenire? In altre parole, come possiamo preservare la bellezza e la ricchezza della nostra lingua senza fossilizzarci su forme e usi ormai superati, e al tempo stesso evitare di snaturarla completamente?


Forse, occorrerebbe partire dal non considerarlo uno "snaturamento", così come non dovremmo considerare tale il normale evolversi di una persona o di una relazione. Così come non è vero amore pensare di chiudere la persona amata in una stanza per "preservarla", così è errato pensare alla necessità di difendere la lingua dai cambiamenti.  Non solo vanno accettati, ma vanno considerati per quello che sono realmente, cioè segnali della vitalità della lingua stessa. 


In un mondo in continua evoluzione, come percepiamo il concetto di divenire? È una costante inevitabile o una sfida da affrontare? In che modo il divenire influenza la nostra identità, le nostre relazioni e la nostra visione del futuro?  


Cambiare è comunque doloroso. Ma non si può nemmeno stare senza cambiare... sarebbe profondamente innaturale. Tutto si evolve, tutto scorre, solo le cose morte rimangono davvero immobili. Quindi, il cambiamento avrà sempre una doppia natura: quella dell'inevitabilità e quella della preoccupazione dovuta al cambiamento perenne. Non è l'unico aspetto della nostra vita che vive di una tensione continua tra due aspetti apparentemente inconciliabili. Forse è un po' il suo bello... 


Nel percorso personale, la scelta tra lasciare e trattenere è una decisione inevitabile ma a volte profondamente combattuta. Nella storia del tuo divenire come individuo, in che misura riesci a lasciare andare e in che misura finisci per trattenere?


Diciamo che sono arrivata a un'età in cui riesco a comprendere l'ineluttabilità del cambiamento... ma non è che abbia smesso di farmi paura. Trattengo poche cose, quelle che sento come definenti per me (per esempio, alcuni ricordi essenziali, anche se non amo le cianfrusaglie sparse su ogni ripiano di casa). Più passa il tempo, più riesco a distinguere chiaramente tra le cose che mi serve davvero tenere e conservare e quelle che posso "lasciare andare" perché magari possono essere più utili ad altre persone. Grazie al cielo non sono un'accumulatrice seriale.


 

L'appuntamento di Genova BookPop Festival 2024 con Vera Gheno sarà venerdì 25 ottobre alle ore 18.30 ai Giardini Luzzati - Spazio Comune di Genova.

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