“Nelle acque limpide la luce si propaga luminosa fino al fondale, nelle acque melmose la luce perde la sua funzione di orientamento, a pochi centimetri dalla superficie e senza visibilità il fondo e l’esterno presto si confondono”.
Quanti sentimenti vivono sul filo dell’acqua. L’acqua che può essere chiara, trasparente, pulita. Oppure opaca, torbida, oscura. Può dare conforto e può tradire. All’acqua associamo il tepore della vita che nasce o l’intensità, la violenza del freddo della morte. E proprio da qui, dall’elemento liquido a cui è legata la vita, è partita Sara Rattaro per raccontarci otto storie, otto personaggi, narrati da uno sguardo che passa attraverso la lente creata da una goccia d’acqua e ne legge ogni sfumatura, ogni riflesso.
“Ho afferrato la bottiglia d’acqua e ho risolto il più semplice dei miei problemi. Ho bevuto trattenendo le lacrime con tutta la forza che possedevo”.
“Dipende tutto dall’acqua…”diceva mia madre.“Puoi diluire o aspettare che il colore si asciughi da solo sapendola dosare.”
Chiara, la ragazza timida, impacciata che nell’acqua di un’alluvione ha rischiato di morire. Giulia, che cerca di trasformare l’acqua da nemica ad amica. Carlo, che se ne serve per diluire i colori e tenere vivo un ricordo. Andrea, per cui è stata la fine e sarà la rinascita. E poi Anna, Angela, Enea, Marco e molte altre figure in questo universo di intrecci che è la vita, che fluisce, si annoda, si scioglie, percorrendoci come una marea. Lasciandoci, come fa la marea, regali inattesi.
“Sul filo dell’acqua” è il nuovo romanzo di Sara Rattaro, scrittrice amatissima che da pochi giorni ha festeggiato i dieci anni di una luminosa carriera (ne parliamo qui). È appena uscito per l’editore Solferino come parte di un progetto che vede coinvolti più scrittori nell’intento di raccontare i quattro elementi – terra, aria, acqua e fuoco - attraverso le parole.
È un romanzo che costruisce la sua trama su un tipo di narrazione ad incastro, un espediente usato in alcune sceneggiature di serie televisive, prima fra tutte la raffinata Modern Love, e a cui l’autrice stessa dichiara di essersi ispirata. Un tessuto di vicende tutte legate fra loro, spesso inconsapevolmente, i cui fili si annodano attraverso percorsi in apparenza casuali.
In realtà la scrittrice, da sempre capace di portare sulla carta sentimenti che ci appartengono e che ci rappresentano, fa molto di più. Dipinge attraverso le pagine uno di quei meravigliosi scorci di vita comune che troviamo nei quadri fiamminghi - di Brueghel o di Avercamp - davanti a cui si resta incantati, dove per ogni singola figura si intuisce una storia personale e unica, ma che, tutte insieme, compongono un paesaggio complesso. Tanti piccoli universi che, uno a fianco all’altro, fanno l’essere pulsante della città.
Come sfondo del suo quadro Sara Rattaro sceglie infatti Genova, sua città natale, e la fa scena dell’incontro di otto anime legate insieme da un sottile filo d’acqua. Città di mare e di porto, che dall'acqua ha ricevuto la propria fortuna e il proprio sostentamento, ma anche ripetutamente flagellata dalle devastanti piene dei suoi torrenti e da alluvioni drammatiche, Genova ha da sempre un rapporto conflittuale con l’elemento acquatico. Come punto d’origine delle storie proprio il 4 novembre 2011, ricordato come uno dei giorni più neri della storia della città, messa in ginocchio da una tragica inondazione di cui porta ancora le ferite.
“Là fuori, l’argine aveva ceduto e l’acqua, una violenta cascata di fango, stava riempiendo le strade e conquistando ogni spazio disponibile.”
“La città sembrava immobilizzata davanti all’orrore. […] L’acqua era arrivata ormai fino ai primi piani dei palazzi e tutto, ma proprio tutto si era messo a galleggiare.”
In quel momento molte vite si sono trovate in pericolo, si sono perdute, sono cambiate. Da lì, come colpiti da una corrente che attraversa le vene fino in profondità, i personaggi si ritrovano scardinati dalle loro consuetudini, da esistenze ordinate o tranquille e sono messi di fronte alle loro paure, debolezze, sentimenti repressi o nascosti, desideri sopiti o taciuti. L’autrice li mette alla prova, trasformando le geografie delle loro esistenze così come fa l’onda che si abbatte sulla spiaggia e ne modifica i confini.
Eppure non sono mai soli. C’è sempre qualcuno pronto a sorreggerli, a tendere quella mano che diventa un appiglio, la salvezza. Nelle traiettorie che si intrecciano, nelle vite che si sfiorano e si sospingono, nelle mani attraverso cui la storia passa da un personaggio all'altro, l’autrice dissemina tutti gli indizi del significato di questo romanzo. Come gocce nel mare, da soli non potremmo che asciugarci, divenire sterili, scomparire. Insieme, potremmo avere una forza inaudita, capace di coraggio e di cambiamento.
Un romanzo che si immerge a fondo, esplora i sentimenti, portandoli alla luce con delicatezza e forza insieme, intrecciandoli in una trama fittissima di riflessi e rimandi, senza mai perdere la rotta, in una scrittura che fluisce, a cui abbandonarsi dalla prima all’ultima riga. Una scrittura sicura ed emozionante.
Sara Rattaro è nata a Genova. Laureata in Biologia e in Scienze della Comunicazione, ha lavorato come informatore farmaceutico prima di dedicarsi completamente alla sua grande passione, la scrittura. È autrice di molti romanzi: Sulla sedia sbagliata, Un uso qualunque di te, Non volare via (Premio Città di Rieti 2014), Niente è come te (Premio Bancarella 2015), Splendi più che puoi (Premio Rapallo Carige 2016), L'amore addosso (Sperling & Kupfer,2017), Il cacciatore di sogni (Mondadori, 2017),Uomini che restano (Sperling & Kupfer, 2018 ), Andiamo a vedere il giorno (Sperling&Kupfer, 2018), Sentirai parlare di me (Mondadori Editore, 2019 ), Con te non ho paura (DeAgostini, 2019), La giusta distanza (Sperling&Kupfer, 2020), La formula segreta (Mondadori, 2020), Sul filo dell'acqua (Solferino, 2020). www.sararattaro.it
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