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Immagine del redattoreRedazione TheMeltinPop

SARA RATTARO

GENOVA BOOKPOP FESTIVAL:

3 domande sul Divenire




In un'attualità di profondi cambiamenti e di rapida trasformazione, Genova BookPop Festival - che si terrà nel capoluogo ligure dal 24 al 27 ottobre - si apre quest'anno al Divenire e si propone di indagarne le forme, i dubbi e i dissidi che porta con sé, le reazioni che provoca. Ma anche le scoperte, le opportunità, i nuovi orizzonti. Una pluralità di sguardi per trovare un percorso comune verso obiettivi comuni.


Per prepararci ad accogliere gli ospiti che per quattro giorni ci condurranno attraverso questo tema, Themeltinpop ha posto loro tre domande sul Divenire.

 


 

Sara Rattaro è nata a Genova, dove si laurea in biologia nel 1999 e in scienze della comunicazione nel 2009. Il suo primo romanzo dal titolo “Sulla sedia sbagliata” viene pubblicato nel 2010 da Morellini editore. Nel 2012 “Un uso qualunque di te”, pubblicato da Giunti, in poche settimane scala le classifiche dei libri più venduti. Con il romanzo “Non volare via” ha vinto il Premio città di Rieti 2014, mentre con "Niente è come te" ha vinto il Premio Bancarella 2015. A marzo 2016 viene pubblicato “Splendi più che puoi”, un romanzo sulla violenza di genere basato su una storia vera, con cui il 16 luglio 2016 si aggiudica il Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice. Il suo romanzo più recente è "Io sono Marie Curie", uscito per Sperling&Kupfer nel 2024.



La scienza, per Marie Curie, non è solo una disciplina, ma un modo di vivere e di interpretare il mondo. La sua ricerca scientifica è stata strettamente legata alla sua crescita personale e alla sua emancipazione. Come la vita di Marie Curie può essere considerata un esempio paradigmatico del concetto di divenire?


La vita di Marie Curie è un esempio paradigmatico del concetto di "divenire" perché ha incarnato il continuo processo di trasformazione, sia a livello personale che scientifico. Nata in un contesto sociale in cui le donne erano limitate nelle loro opportunità, Marie ha sfidato le convenzioni e ha lottato per la sua istruzione, trasferendosi in Francia e divenendo una pioniera nel campo della radioattività. Il suo "divenire" è strettamente legato alla sua ricerca scientifica, che non era solo un impegno intellettuale, ma anche un mezzo per affermare la sua indipendenza, identità e autorealizzazione. La sua vita è stata una costante evoluzione: dal sacrificio personale per la conoscenza al suo contributo rivoluzionario alla scienza, fino alla riconciliazione con le difficoltà della sua stessa esistenza. Marie Curie ha dimostrato che il "divenire" è un processo continuo di superamento dei limiti personali e culturali, trasformando non solo se stessa ma anche il mondo attorno a lei.



In un mondo in continua evoluzione, come percepiamo il concetto di divenire? È una costante inevitabile o una sfida da affrontare? In che modo il divenire influenza la nostra identità, le nostre relazioni e la nostra visione del futuro?


In un mondo in costante cambiamento, il concetto di "divenire" può essere percepito sia come una costante inevitabile che come una sfida da affrontare. Il divenire è inevitabile perché il cambiamento è intrinseco alla condizione umana e alla natura del tempo: siamo tutti soggetti a trasformazioni, che siano volontarie o imposte. Tuttavia, può anche essere vissuto come una sfida, poiché spesso richiede adattamento, crescita e il coraggio di lasciare andare ciò che ci è familiare. Il divenire influenza profondamente la nostra identità, perché ogni esperienza che viviamo contribuisce a formarci e a trasformarci. Le nostre relazioni sono plasmate dal divenire, poiché evolvono con il tempo, e così anche la nostra visione del futuro, che si espande o si contrae a seconda della nostra capacità di abbracciare il cambiamento. Il divenire ci pone di fronte all'idea che nulla è statico, e che la nostra stessa esistenza è una sequenza di trasformazioni.


Nel percorso personale, la scelta tra lasciare e trattenere è una decisione inevitabile ma a volte profondamente combattuta. Nella storia del tuo divenire come individuo, in che misura riesci a lasciare andare e in che misura finisci per trattenere?


Nel percorso di divenire come individui, la scelta tra lasciare andare e trattenere può essere una delle più combattute. Lasciare andare significa abbandonare ciò che è familiare, che spesso ci dà sicurezza, mentre trattenere può implicare restare ancorati a ciò che non ci serve più. Personalmente, il bilanciamento tra questi due opposti è spesso difficile. Ci sono momenti in cui riesco a lasciare andare, accettando il cambiamento come parte del mio percorso, liberandomi da situazioni, abitudini o relazioni che non mi permettono di evolvere. Altre volte, però, finisco per trattenere, soprattutto quando il legame emotivo o il senso di identità associato a qualcosa del passato è troppo forte. Questo conflitto è parte integrante del divenire: ci costringe a riflettere su ciò che vogliamo portare con noi nel futuro e su cosa siamo pronti a sacrificare per poter continuare a crescere.  Mi definirei però una persona che sa accettare il cambiamento e capace di assecondarlo. 



 

L'appuntamento di Genova BookPop Festival 2024 con Sara Rattaro sarà sabato 26 ottobre alle ore 12.30 alla galleria Rossetti Arte Contemporanea di Genova.

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