Scrittrici, attrici, cantanti, scienziate, pittrici, regine, imprenditrici, cuoche, rivoluzionarie. Quanta creatività, quanto talento, idee, coraggio, orgoglio dentro all'anima dell'universo femminile. Partendo da Agatha Christie per arrivare a Whitney Houston, attraverso Marilyn Monroe, Mary Shelley, Rose Montmasson, la vedova Clicquot e molte altre, "Ritratti di donne" (Morellini Editore, 2023) ci presenta un gruppo di donne che meritano di essere conosciute per la loro esperienza di vita e per quello che ci hanno lasciato.
Ventotto autrici per ventotto racconti, scritti per raccontarcele, tracciandone una breve biografia e aprire una finestra su un momento particolare della loro vita, come se, per qualche istante, noi fossimo lì, a fianco a loro, per vederle muoversi e agire nel loro mondo. E raccoglierne in quei brevi e preziosi tratti la loro eredità e tutta la loro umanità.
Per farvele conoscere meglio e capire lo spirito che ha animato questo progetto nato da un'idea di Sara Rattaro, Themeltinpop ve le presenterà ad una ad una attraverso le loro parole.
Emilia Covini presenta Rose Montmasson
Perché hai scelto proprio questa donna?
Ho scelto Rose Montmasson perché è una figura poco conosciuta del Risorgimento italiano il cui ruolo fu rilevante nella lotta per l’Unità d’Italia. Un donna coraggiosa soprattutto se si considera quale fosse la condizione femminile nella seconda metà dell’ottocento, Rose incurante delle regole e convenzioni dell’epoca, non si lasciò fermare da un “tu no perché sei una donna” e fu l’unica a cui Giuseppe Garibaldi consentì di partecipare alla spedizione dei Mille. La sua è la storia di una donna fedele agli ideali e a un uomo, Francesco Crispi, che invece rinnegherà la fede repubblicana, la tradirà e arriverà a far dichiarare nullo il loro matrimonio pur di poter sposare la figlia di un nobile siciliano. Un uomo che, nonostante tutto, lei amerà sino alla fine.
Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?
Le direi che il suo coraggio è stato fondamentale per l’Unità d’Italia. Se lei non avesse fatto da tramite tra i cospiratori repubblicani italiani e Giuseppe Mazzini esiliato a Londra, o non avesse accettato di recarsi a Messina per portare i messaggi di Garibaldi ai patrioti siciliani, l’esito della spedizione dei Mille non sarebbe stato lo stesso. Soprattutto le chiederei scusa per l’oblio in cui la sua figura e le sue azioni sono rimaste a lungo.
Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?
Dopo lo sbarco in Sicilia Rose si prese cura di feriti e moribondi guadagnandosi l’appellativo di “Angelo di Calatafimi” e i siciliani la ribattezzarono Rosalia, nome che da quel momento diverrà il suo. Dopo l’Unità d’Italia i garibaldini la chiameranno“La signora dei Mille” e, quale ringraziamento, le regaleranno una croce di diamanti da cui non si separò mai. La stessa croce di diamanti che, insieme alla medaglia dei Mille, portava appuntata sul petto quando insieme al marito si recava ai ricevimenti della borghesia romana vestita da garibaldina: camicia rossa e mantellina sulle spalle.
Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.
Sono una lettrice vorace e compulsiva sin da quando ‘rubavo’ i romanzi-inserto delle riviste di mia nonna per leggerli di nascosto e credo che la mia passione per la scrittura sia nata dal mio amore per la lettura. Ho sempre scritto, sin da bambina. Dapprima semplici testi, pensieri e annotazioni personali che con il tempo hanno preso la forma di racconti e romanzi brevi. Oggi scrivo regolarmente, ho pubblicato alcuni racconti e un romanzo giallo. All’inizio ho fatto tutto da autodidatta, poi ho deciso di seguire i corsi di scrittura di Sara Rattaro e grazie a lei ho migliorato il mio stile e imparato a sviluppare trame credibili e personaggi accattivanti.
Emilia Covini è nata a Milano ed è laureata in Lingue e Letteratura Inglese.
Con Morellini ha pubblicato nell’antologia Delitti di Lago, i racconti La
signora delle Camelie (2018), Omicidio a Villa Fedora (2020), La legge
di Murphy (2021) e Concerto per Pianoforte (2022). Nel 2022 ha
pubblicato il suo primo romanzo I fili del destino edito da Porto Seguro,
con Giallo Mondadori il racconto L’acquarello della Regina vincitore del
concorso GialloStresa e, nell’antologia Scritture di Lago di Morellini, il
racconto Luna di miele all’Hotel Lido Palace.
Istagram: @emiliacovini
Alessandra D'Agostino presenta Luisa Spagnoli
Perché hai scelto proprio questa donna?
Ho scelto di raccontare un episodio della vita di Luisa Spagnoli perché è stata una donna forte che, con caparbietà, è riuscita a inseguire i propri sogni e a realizzarli non temendo mai il giudizio degli altri. Luisa è stata una rivoluzionaria, una straordinaria imprenditrice che ha dato impulso all’industria dolciaria e a quella dell’abbigliamento, superando crisi economiche, personali e sociali.
Cosa le diresti oggi se potessi incontrarla?
Se potessi incontrarla oggi le direi che la stimo moltissimo, che la sua vita è stata ed è per me fonte di ispirazione. Ammiro le donne forti e lei ha dimostrato di esserlo in tantissime occasioni, dalla vita privata a quella lavorativa. Se avessi l’opportunità e l’onore di poterle parlare, le direi che guardando le vetrine del suo marchio d’abbigliamento, oggi tanto famoso, mi dispiace pensare che lei, purtroppo, non abbia avuto la possibilità di vedere questo ennesimo successo. Perché spesso le cose belle succedono senza di noi, ma, al tempo stesso, con noi sempre presenti.
Una curiosità in più su di lei che racconteresti ai nostri lettori?
Una cosa che di Luisa Spagnoli mi ha sempre colpito molto è stata la sua creatività. Intorno al 1928 cominciò a confezionare le prime sciarpe, guanti e calze con la lana d’angora ricavata dai conigli che iniziò ad allevare facendoli arrivare direttamente dall’Inghilterra. Era necessario, però, far conoscere alle persone questi nuovi capi d’abbigliamento, perciò, pensò di inserirli, come sorpresa, all’interno delle uova di Pasqua Perugina. Fu l’ennesimo successo, un’altra delle sue idee geniali e innovative.
Raccontaci qualcosa su di te e sulla tua passione per la scrittura.
Sono una professoressa di Lettere appassionata e sorridente! Insegno in una Scuola Secondaria di I grado vicino alla mia città, Lamezia Terme. Il mio motto è una frase presente nel libro La cena delle ceneri del filosofo Giordano Bruno: “Se la fatica è tanta, il premio non sarà mediocre, tutte le cose preziose son poste nel difficile”. Amo leggere e scrivere recensioni, racconti e poesie che sono stati pubblicati e hanno ottenuto premi letterari nazionali, come il racconto breve dal titolo Mia che ha ricevuto il Fiorino d’Argento a Firenze e il premio Federico De Roberto a Catania.
La passione per la scrittura è nata insieme a me, ho sempre trovato più facile scrivere anziché parlare perché è solo sul foglio bianco che riesco ad esprimere meglio le mie emozioni. Nel corso degli anni, però, ho capito che era necessario studiare per apprendere nuove tecniche di scrittura, imparare a non commettere errori ed essere originale. Un’esperienza molto importante, in tal senso, è stata frequentare la scuola di scrittura La fabbrica delle storie diretta dall’autrice Sara Rattaro che mi ha anche dato l’opportunità di pubblicare un mio racconto in un’antologia curata dalla Morellini Editore dando, così, concretezza ai miei sogni e mostrandomi che non bisogna arrendersi mai!
Alessandra D’Agostino è nata a Lamezia Terme, è laureata in Filologia
Moderna e nella vita fa la professoressa di Lettere nella Scuola Secondaria
di I grado. Ha partecipato a diversi concorsi letterari, sia in prosa che
in versi, ottenendo premi, riconoscimenti e pubblicazioni. Nel 2021 ha
frequentato la scuola di scrittura creativa La Fabbrica delle Storie, diretta
da Sara Rattaro e ha pubblicato il racconto Futura nell’Antologia Sui miei
passi, Morellini Editore.
Instagram: @aled1983
Due ritratti interessanti, così come le penne che li hanno raccontati.