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Immagine del redattoreRedazione TheMeltinPop

OfficinA. Upcycle: l'arte della seconda opportunità.



I mobili parlano, ci raccontano un passato. Il loro e la storia a cui sono appartenuti.

Una vecchia lampada, una vecchia asse da stiro di legno, una credenza, una vecchia macchina da cucire o da scrivere.

Gli oggetti hanno un'anima e non solo possiamo sentirla, intuirla o amarla, ma possiamo persino restituirle lo splendore di un tempo con una nuova veste.

Prendersi cura delle cose passa anche dalla loro trasformazione. Ed è proprio quello di cui si occupa il laboratorio di OfficinA Upcycle. A Genova è stato inaugurato un posto magico dove il passato rinasce dalla cura e dall'arte di Angelica Lucattini. Entrare nella sua officina è come entrare nella camera delle meraviglie. Una stanza con i pezzi unici e irripetibili che hanno una nuova possibilità e occupano uno spazio tutto loro. Come a teatro quando si accendono le luci.




Dietro le quinte, un'altra stanza, sedie, mensole, mobili da smontare e riutilizzare perché ogni pezzo può diventare qualcosa di prezioso e irripetibile, in mezzo a una vera e propria officina con attrezzi e tavoli da lavoro, viti, chiodi, trapani e tanta fantasia. Una qualità speciale quella di ridare vita a qualcosa che era troppo vecchio o scartato, dimenticato in qualche cantina o gettato nella spazzatura. Oggetti che ritrovano una nuova linfa tra le giuste mani. Non si tratta di un potere sciamanico, nè di dare vita a ciò che è morto. Si tratta di trattare con rispetto la materia di cui le cose sono fatte - legno, metallo, tessuti, carta - e lasciare che siano loro a dirci che cosa vogliono diventare. Ecco allora che una vecchia asse da stiro Singer degli anni '60 può avere dentro di sè l'anima di un'originale libreria a giorno.



Come nasce questa avventura? Nel periodo del lockdown Angelica, un diploma artistico e una specializzazione in design a Milano alle spalle, ha cominciato a lavorare a questo progetto nella sua casa: i primi oggetti che prendevano forma, rinascevano dalle sue mani sapienti e diventavano pezzi d'arredo unici e originalissimi. A poco a poco la fantasia e la passione di Angelica l'hanno convinta che quello che lei aveva iniziato era un vero e proprio lavoro d'artigianato e che per potersi esprimere al meglio aveva bisogno di uno spazio e di una vetrina per essere conosciuto. Sostenuta e consigliata dall'amica Alessandra Colla, che come lei ha il dono di individuare l'anima nascosta negli oggetti e che spesso l'affianca nel ritrovarla, è andata alla ricerca di un luogo che potesse ospitare la sua creatività e, quasi guidata dal destino, si è imbattuta in un locale dismesso in Salita di San Gerolamo, nel centro di Genova, che sembrava perfetto per ospitare la filosofia dell' "upcycling" (che significa riutilizzo e valorizzazione insieme).



Trovato il luogo giusto, il resto è venuto da sè. Nell'ottobre 2021 OfficinA Upcycle apre le sue porte al pubblico con un'inaugurazione che desta curiosità e rianima la vecchia creuza e Angelica comincia ad essere conosciuta e visitata. In breve tempo le sue creazioni si moltiplicano, addirittura al punto da doversi allargare nel locale a fianco per dar loro posto e far sì che le tante persone che hanno cominciato a conoscerla e ad apprezzare il suo lavoro possano andarne agevolmente alla scoperta.


"Ciò che realizzo, lo faccio come se fosse per me. I miei oggetti non devono essere freddi, commerciali, ma l'espressione di un'ispirazione. Ogni pezzo, ogni componente deve essere frutto di un recupero. Quando trovo dei pezzi interessanti li porto nella mia officina, li guardo, li osservo, è come se li ascoltassi. A volte l'idea scatta subito, a volte ci vuole più tempo, il giusto tempo perchè le cose mi dicano ciò che sono o ciò che vogliono diventare. Sono loro che me lo fanno capire."

Il lavoro di Angelica è un artigianato del pensiero, prima ancora che della mano e deve emozionare perchè accolga la sua approvazione. Gli oggetti che arrivano nel suo laboratorio - tavoli, sedie, scrivanie, lampade, poltrone, paralumi, testiere, credenze, solo per citarne alcuni - sono reduci di sgomberi, nella maggior parte appartenuti a persone che non avevano nessuno a cui lasciarli o comunque non interessate a conservarli. Angelica non esegue gli sgomberi, ma spesso è chiamata da chi è costretto, magari a malincuore, a liberarsi di pezzi di arredamento vetusti, proprio per questa sua sensibilità e per questo suo estremo rispetto ed è così che entra in possesso degli oggetti di cui si prenderà cura. Nulla che arriva nelle sue mani sapienti viene gettato, ma tutto, ogni componente, troverà un suo riutilizzo.



In un tempo in cui tutto si getta non appena non serve più o viene sostituito da un modello più nuovo, la filosofia che sta dietro al progetto OfficinA è quasi rivoluzionaria. Un'ecologia dell'esistenza.


"In realtà non si tratta di un riciclo nel senso più stretto del termine, ossia quello di dare un nuovo ciclo di vita ad un oggetto riportandolo alle sue antiche mansioni. Quando si parla di upcycling, si intende utilizzare gli oggetti o parte di essi per la creazione di un qualcosa di nuovo e originale, spesso lontano dalla sfera di utilizzo originaria. Più che una rinascita la chiamerei una reincarnazione. Nella tua vita precedente eri sedia e ora sei una lampada o viceversa. Nuovi oggetti con un'anima del tutto nuova."

Se andrete a trovarla nel suo laboratorio, troverete Angelica china sul suo banco da lavoro, indossando un grembiule spesso, mentre leviga, taglia, scompone e ricompone, attorniata da un disordine creativo e coinvolgente. Passando nella stanza a fianco, rimarrete incantati dalle sue produzioni, colorate, preziose, vere opere d'arte, spesso prodotte su commissione da chi si affida a lei per avere in casa propria un pezzo d'arredamento che sia davvero unico. E se non saprete che cosa regalare a un amico per un'occasione speciale, senza cadere nella retorica dell'oggetto di moda e fatto in serie, o vorrete fare un dono a voi stessi, ricordatevi di fare un salto in salita San Gerolamo 4 rosso e lasciatevi trasportare dentro un mondo dove gli oggetti hanno un'anima e raccontano storie inaspettate. E ogni volta che starete per buttare qualcosa pensando che sia giunto alla fine della sua vita, direte: "Chissà Angelica che cosa ne farebbe?"




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