Omnes natura parit liberos
di Giulia Marchiò
Cara Europa, cara mamma,
sono Giulia, una delle tue tante figlie. Ti scrivo perché penso che tu stia invecchiando troppo velocemente. Ci avevi promesso che ti saresti presa cura di noi, che ci avresti protette e che ti saresti schierata sempre dalla nostra parte. Invece, cara mamma, le mie sorelle muoiono ogni giorno. Muoiono per mano di compagni violenti che non accettano ancora la nostra indipendenza, muoiono perché si ribellano, perché tu stessa ci hai insegnato a non tacere. Ci hai detto che dovevamo urlare e indignarci per ogni ingiustizia, ma le mie sorelle e i miei fratelli vengono puniti quando esercitano i loro diritti. Sai mamma che alcune donne vengono condannate per omicidio se praticano l’aborto, o ammazzate perché non si coprono i capelli con il velo?
Lo so mamma non puoi salvarci tutte, l’ho capito questo. So anche che di questi tempi hai molto da fare, le cose non vanno un granché bene, guerre, povertà, il nostro pianeta che soffre, tutti i tuoi figli, in effetti, soffrono. Sai mamma, sono fiera di essere tua figlia ma a volte non ti riconosco più. Anche tu hai avuto perdite importanti, ferite che non si rimargineranno mai più. Ma la verità è che tu sei sempre stata la più bella su questo mondo, perché i tuoi figli e le tue figlie ti erano così devote, che era impossibile spezzarti. Io lo sono ancora una tua devota, lo sarò sempre perché ogni particella nel mio corpo possiede i tuoi geni. Ultimamente però ti vedo in difficoltà e noi, le tue figlie soprattutto, ne risentiamo abbastanza. È che se tu perdi la tua identità la perdiamo anche noi, le nostre voci si fanno più flebili e gli arroganti prendono sempre più piede. Lo sai che abbiamo anche i geni dell’ingiustizia, della violenza e degli oppressori. Non è mai stato facile accettare che anche tu, mamma, sei figlia di conflitti e morte, e avevi così tanta vergogna dei tuoi genitori che non ne abbiamo più parlato e ce ne siamo inevitabilmente dimenticati. Sai mamma, alcune mie sorelle si sono innamorate di altre tue figlie, ma non possono amarsi. E non ti dico mamma cosa succede spesso alle tue figlie più intelligenti o a quelle più belle, non riusciresti a sopportarlo. Sei invecchiata troppo velocemente e ho paura che tu abbia perso un po’ del tuo spirito, i tuoi valori, la tua forza; temo che tu ti sia un po’ rassegnata a quei figli prepotenti e infelici che calpestano le tue radici immeritevolmente. Penso, Europa mia, che proprio quelle radici che ci hanno sempre tenuti uniti, si stiano seccando. A volte penso anche che per ogni tuo sacrificio, noi disimparavamo l’arte di resistere e abbiamo iniziato a inseguire solo i nostri interessi, non ci siamo più chiamati fratelli e sorelle e perseguivamo solo il nostro benessere.
Cara mamma, cara Europa volevo dirti che io un po’ persa mi ci sento in questo periodo e che mi fa paura il pensiero di mettere al mondo dei figli lasciando loro questa eredità. Ho paura che mi diranno che l’Europa fa schifo e che non serve a niente. Tu che non servi più a niente… se fosse così saremo giunti irrimediabilmente davanti alle porte dell’inferno. Per questo sentiamo, sento il bisogno di averti di nuovo al nostro fianco, come guida e maestra, di nuovo come una luce per questi tempi bui, di nuovo collante tra sorelle e fratelli impauriti e soli. Dovrai aiutarci mamma, a ritrovare la fede in te, a ritrovare la voce di noi tutti e tutte e, per chi una mamma come te, non l’avrà mai. Ti chiedo ancora una volta di sventolare orgogliosa la tua bandiera sulle nostre montagne e lungo le nostre coste, dove la resistenza è nata e dove dovrà tornare fiera e vigorosa a lottare.
Con affetto e stima una delle tue tante amate figlie.
Giulia Marchiò
Le sue cittadinanze sono quella europea e genovese. Laureata in Comunicazione e laureanda in Human Rights. Attivista h24, ha una passione per i nativi del nord America, per i diritti dei carcerati e delle donne.
Ama viaggiare, il trekking, i tatuaggi e gli Ex-otago. Le piacciono le storie dei dimenticati e scrivere. Scrive ovunque, scontrini della spesa compresi.
Estremamente disordinata e maniacalmente organizzata, appassionata di astrologia, lettura fantasy e della Marvel.
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