Mi ricordo ancora il primo amore: quello nato e vissuto tra le mura della cameretta. Alle prime sensazioni, ai desideri proibiti e alla paura di cedere a questi. Mi ricordo la prima volta che l’ho presentato alla mia famiglia, alle insicurezze che si potevano avere a diciassette anni pensando che forse le tue scelte e, di conseguenza il tuo partner, non sarebbero state accettate. Mi ricordo anche la gelosia di mio fratello, quella sana, che forse più della gelosia era la preoccupazione di non poter difendere un ipotetico cuore infranto. Il mio.
Comunque, l’amore ha davvero un gusto strano: sa essere dolce come lo zucchero ma anche disgustoso come un cibo scaduto da mesi. Sa travolgerti come un uragano e seccarti come le sabbie del deserto fanno con la flora del luogo. Sa guarirti ma anche ferirti nella tua intimità più profonda. E forse, il bello dell’amore è che non ha definizioni, non ha barriere né pregiudizi. Nel mondo animale, per esempio, madri di altre specie si prendono cura di cuccioli abbandonati da altri branchi. Davvero strano pensare che una natura così cinica e ai nostri occhi, a volte ingiusta, passi oltre il concetto di specie, razza, gerarchia, spezzando regole e leggi dettate dall'uomo. Un amore talmente naturale che sorpassa la linea di ciò che definiamo innaturale. Perché in fondo l’amore è primitivo e istinto.
L’amore, poi, secondo me profuma di erbe e spezie. Riconoscibili ovunque con odori freschi che pizzicano le narici dal primo momento. Possono non essere apprezzate subito e, a volte, bisogna provarle in altri modi, magari su determinati cibi o diluite nell'acqua calda. C’è a chi piacciono forti e a chi delicate. Ma comunque è un profumo che ti rimane addosso e il suo sapore ti travolge nascondendo tutti gli altri. Anche l’amore fa lo stesso effetto. Ti riempie inevitabilmente anestetizzando ogni tuo senso, rende tutto estremamente leggero fino a farti levitare da terra. Arriva anche se non lo stavi cercando, soprattutto se non lo inseguivi, nasce da un sorriso o da un gesto. Colora il tuo mondo di giallo illuminando tutto ciò che ti circonda. E come è arrivato dal nulla, se ne va lasciandoti il vuoto sotto i piedi.
Come dicevo l’amore non ha definizioni ma certamente è riconoscibile in uno status ben preciso: ti amo perché esisti. Ho provato questa sensazione con la mia famiglia in primis, sono sempre stata amata in quanto persona esistente. Non è mai importato chi fossi o chi volessi essere, esistevo e a loro è sempre bastato per amarmi incondizionatamente. Ho provato la stessa bellezza con alcuni amici. Un amore così travolgente e duraturo che negli anni innumerevoli volte mi sono chiesta, perché? Perché siamo così legati, da cosa. La verità è che quando ci si ama davvero non importa nulla. L’amore abbatte ogni pregiudizio, regola e logica. L’unico sentimento che può contrastare l’amore è sicuramente l’odio che ha le stesse fondamenta dell’amore, lo stesso iter, ma l’obiettivo è differente. Si sa infatti che le grandi guerre, le più famose, sono state mosse in nome dell’amore e dell’odio.
Comunque io ho sempre avuto scelta su chi potessi amare, non è mai stata negata la mia natura. Perché quando parliamo di natura bisogna essere consapevoli che è un argomento che racchiude tutto ciò che nasce in questa terra, in questo spazio, in questo mondo. Io nasco e non scelgo. La natura lo ha fatto per noi. Non so quando sia successo che, ad un certo punto della nostra esistenza, abbiamo reso difficile l’essere naturali, condannando tutto ciò che alcuni uomini, nati in un certo modo, consideravano naturale solo il loro mondo. Forse a questo punto abbiamo iniziato ad etichettare l’amore: di serie A e di serie B, quello concesso e quello no. Genitori che hanno deciso di rinnegare i propri figli perché non amavano in modo convenzionale, politici che hanno rinnegato i diritti in nome di una specie che si sarebbe estinta se non fosse rimasta “normale”. E noi tutti che abbiamo permesso di giudicare l’amore senza condannare l’odio. Noi che non siamo in grado di difendere donne da uomini violenti, ragazzini picchiati perché di un altro orientamento sessuale, normalizzando amori malati e una finta e corrotta “giustizia” sociale.
Voglio ancora credere però, che un giorno, saremo davvero liberi di amare e di rispettarci per la nostra natura. Liberi di scegliere, liberi di esistere.
Giulia Marchiò
Le sue cittadinanze sono quella europea e genovese. Laureata in Comunicazione e laureanda in Human Rights. Attivista h24, ha una passione per i nativi del nord America, per i diritti dei carcerati e delle donne.
Ama viaggiare, il trekking, i tatuaggi e gli Ex-otago. Le piacciono le storie dei dimenticati e scrivere. Scrive ovunque, scontrini della spesa compresi.
Estremamente disordinata e maniacalmente organizzata, appassionata di astrologia, lettura fantasy e della Marvel.
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