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IL POSTINO A PIEDI NUDI

L'AMICO AMERICANO.

STORIE D'OLTREOCEANO


Photo by Howard Ehrenberg

di Emanuele Pettener


The Barefoot Mailman, il postino a piedi nudi, è un piccolo grande eroe, a tal punto che dalla sua storia Theodore Pratt trasse un romanzo nel ’43, divenuto un film di Earl Mcevoy con Robert Cummings nel 1951. Nel South Florida sin da fanciulli s’impara la sua leggenda, segnali ne ricordano la presenza e il percorso (sei murales all’ufficio postale di West Palm Beach) e viene onorato con ben tre statue.


Negli anni ’80 dell’Ottocento, se volevi spedire una lettera da Miami a Jupiter (90 miglia a nord), questa partiva su una goletta per Key West, da qui arrivava a Cuba, quindi un battello a vapore la portava su a New York, poi, in treno e in barca, giù a Jupiter. Ci volevano due mesi. Perciò il governo stabilì la prima “route” del postino a piedi nudi, fra Jupiter e Miami. Poi il tragitto fu esteso da Palm Beach a Miami, infine tra Hypoluxo e Miami: 136 miglia andata e ritorno, 80 a piedi e 56 via acqua. Infatti, l’unica strada a disposizione a quel tempo era la spiaggia, interrotta dalle insenature colleganti l’Atlantico alla Intracoastal (il corso d’acqua che da Boston corre giù, parallelo all’Atlantico, fra baie e lagune e canali, alcuni artificiali, per poi seguire la costa floridiana verso ovest, lungo il Golfo del Messico, e arrivare in Texas, per un totale di 3000 miglia, ovvero 5000 chilometri).


Con un contratto annuale di 600 dollari, sacco in spalla sotto il cocente sole floridiano, il postino s’incamminava sulla battigia, salvo prendere una barchetta che lo attendeva alle insenature: in tutto un percorso di tre giorni, uno di riposo, altri tre giorni per tornare. Talora il postino “prendeva passeggeri”: persone che lo pagavano 5 dollari per camminare con lui, inclusivi dei pasti (pesce, ostriche, arance selvatiche, noci di cocco, uova di tartaruga). Se si pescava oltre la necessità contingente, il pescato veniva messo nel sacco delle lettere: per questo talora le lettere sapevano di pesce.



Un postino, quello che sarebbe diventato il più celebre di tutti, perse la vita sul lavoro: James E.Hamilton, originario del Kentucky, l’11 ottobre del 1887 sparì e non venne mai più ritrovato. Vennero però ritrovati i suoi vestiti e il sacco della lettera appesi a un ramo in prossimità dell’Hillsboro Inlet, vicino a Pompano Beach, a sud di Boca. Si suppone che, arrivato all’insenatura, non avesse trovato la barchetta che lo aspettava fra i cespugli, poiché qualcuno gli aveva fatto il brutto scherzo di portargliela all’altra riva. James, senza perdersi d’animo, avrebbe affidato a un albero il suo sacco di lettere e si sarebbe spogliato per tuffarsi e andare a recuperare la barca, senza però tener conto che centinaia di alligatori e squali abitavano quelle acque. Il corpo non venne mai più ritrovato, ma James divenne un eroe. L’epopea dei postini a piedi nudi (sembra che in tutto siano stati quindici) si concluse quando venne a sostituirla la ferrovia voluta dal magnate

Henry Flagler e completata nel 1912.



 


Emanuele Pettener, nato a Mestre, insegna Lingua e Letteratura italiana alla Florida Atlantic University (Boca Raton, Florida), dove nel 2004 ha conseguito un Ph.D in Comparative Studies. Ha scritto numerosi articoli e racconti apparsi su riviste statunitensi e italiane. È autore dei romanzi È sabato mi hai lasciato e sono bellissimo (Corbo, 2009), Proust per bagnanti (Meligrana, 2013), Arancio (Meligrana, 2014), e Floridiana (Arkadia, 2021). Ha pubblicato il saggio Nel nome del padre del figlio e dell’umorismo. I romanzi di John Fante (Cesati, 2010) e, in inglese, la raccolta di brevi racconti A Season in Florida (Bordighera Press, 2014, traduzione di Thomas de Angelis).



 

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