DIZIONARIO DEL LUNEDÌ
avanzo s. m.– 1. Quel che avanza, resto, residuo; - 2. l'eccedenza, la rimanenza
Sopravvissuti ai pranzi e alle cene natalizie? Dopo aver trascorso tre giorni tra timballi, arrosti, torroni e piogge di canditi, in mezzo alla bufera dei parenti, oggi è il giorno della quiete dopo la tempesta.
Questa mattina vi alzerete, la mente offuscata, il passo reso incerto da quell'ultimo bicchiere di vin santo che vi salverà però dall'udire i severi richiami della bilancia, vi dirigerete verso l'amara penitenza della tisana depurativa alle mille erbe più una e sarete accolti nella vostra cucina dal solenne silenzio degli avanzi.
E sì perché, chiuso l'uscio alle manifestazioni natalizie dell'affetto parentale, a farvi compagnia non vi resteranno che loro, gli immancabili, tristi avanzi. Eccoli lì, in ordine sparso: un'ala rinsecchita di pollo, un trancio di lasagne in precario equilibrio, quattro pallidi ravioli, l'insalata russa mutilata, l'ultima fetta di panettone, due datteri e tre noci. I malconci reduci dalla battaglia.
Per quanto vi sarete ripetuti "quest'anno non voglio esagerare", per una strana legge fisica c'è sempre qualcosa che rimane. Ciò che il giorno prima riluceva di splendore sulla tavola imbandita, oggi apparirà avvolto da un triste alone di abbandono.
Difficilmente si percepisce quello che avanza con una connotazione positiva, in effetti. Lo si vede come un residuo, qualcosa di poco valore o di poca sostanza, la cui presenza quasi infastidisce e di cui si ha l'onere di doversi sbarazzare. L'avanzo è quel che esce di galera, è quel poco ancora in piedi dei fasti di un edificio distrutto, la parte che resta dalle sottrazioni o dalle divisioni e di cui non si sa mai che cosa farne. Insomma, una gran seccatura, tutto quello di cui si dice, "ne ho proprio d'avanzo".
Eppure a volte un avanzo di tempo da dedicare alle nostre passioni, alla telefonata ad un amico, alla lettura di un buon libro ci farebbe proprio comodo. O sarebbe una piacevole sorpresa ritrovare alla fine dell'anno un avanzo inatteso nei nostri risparmi.
Non intristiamoci dunque per ciò che ci è avanzato, non guardiamo con orrore e raccapriccio ciò che qualche ora fa ci era parso circonfuso di un alone di trionfo, cerchiamo anzi con mano compassionevole di ricomporlo in un pasto frugale, restituendolo così ad una dignità che in fondo si è meritata sul campo.
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