È di questi giorni la riedizione di La storia dei miei giorni, Tracce di me e Come una farfalla in volo, i tre romanzi che la scrittrice genovese Clara Negro ha pubblicato per HarperCollins tra il 2017 e il 2019 e a cui l'editore ha deciso di regalare una nuova e accattivante veste grafica. Le storie di Angela e Vita tornano dunque con una nuova copertina, decisamente molto evocativa, capace di dare un assaggio delle emozioni, delicate e forti, che le storie racchiuse in questi volumi portano con sé.
In questi suoi romanzi Clara Negro, con una scrittura intensa e moderna, riesce a dare vita a un racconto di formazione in cui, al di là del personale dato biografico e geografico di chi legge, non è difficile immedesimarsi o addirittura riconoscersi. Un territorio, quello dei ricordi, in cui è facile perdersi ma anche ritrovarsi. E ritrovare elementi di una società che in poco tempo ha cambiato contorni e fisionomia. Personaggi, Angela e Vita, che ti entrano sottopelle, che divengono reali a mano a mano che le pagine scorrono, e di cui l'autrice narra le vicende seguendone i passi con grande sensibilità.
La storia di Angela ci riporta ad un passato, a cavallo tra gli anni '60 e '70 del Novecento, che sembra lontanissimo nei luoghi e nelle atmosfere, ma che invece così lontano non è. Quando bambini e ragazzi uscivano di casa per giocare nelle strade del quartiere, in un tempo in cui questo era ancora possibile, in cui ci si scambiavano idee e sogni, in cui si condividevano scoperte e illusioni, in cui si intessevano amicizie durature e altre che non avrebbero retto al passaggio degli anni.
"Mi chiedono perché e da quale stimolo è nata la storia di Angela. Rispondo che Angela è nata dall’amicizia. È nata dal desiderio di ricordare a chi li ha vissuti, e far conoscere a chi invece non c’era, gli anni in cui si svolge la storia. È nata dalla malinconia sottile per un modo di vivere lontano anni luce dal presente, anche se in realtà, ci dividono qualche manciata di anni. Anni in cui la televisione era una scatola grossa e un po’ misteriosa che spesso ai ragazzi non era permesso toccare, anni in cui il telefono se ne stava fermo in una stanza e le strade le trovavi con le cartine. E per parlarsi ci si guardava in faccia, e se volevamo sorridere, darci dei baci, essere tristi non avevamo bisogno di faccine che lo facessero al posto nostro. Anni in cui i social eravamo noi, il nostro incontrarci in strada o all’oratorio, noi inventavamo le storie e i giochi, niente ipad, o joystick, o personaggi virtuali perché gli eroi, i buoni o i cattivi eravamo ancora noi con le nostra ginocchia sbucciate e le magliette a righine della Upim.
Di quell’umanità un po’ ingenua e sognatrice ho condiviso le speranze e le illusioni, e ne sono affascinata ora come allora."
Chi è dunque Angela, la protagonista, una dei "ragazzi di via dei Landi".
"Angela è una come noi, ragazze di ieri e nonne di oggi, quelle che hanno creduto di poter cambiare il mondo. Non è un’eroina, la nostra Angela, tutt’altro, anzi a volte può non risultare neppure simpatica. E si lascia criticare lei, non se la prende se chi legge non condivide le sue scelte, o le sue non scelte. È così, come tante di noi, rimaste sospese in un gap temporale, tra la negazione dei ruoli che volevano imporci e il desiderio di non dispiacere a chi vive con noi, alla ricerca di un equilibrio impossibile tra un passato a volte odioso e un futuro di cui, neppure ora, a distanza di anni, ci sentiamo padrone."
In Tracce di me, la storia di Angela continua, si evolve, così come si evolve il mondo intorno a lei.
"È un’altra Angela quella che si muove tra le pagine della seconda parte del romanzo, un’Angela che poco a poco si è lasciata alle spalle una parte dei suoi sogni, della sua intemperanza, e della decisione dell’adolescenza.
Protagonista di Tracce di me, è il tradimento inteso come violazione di un patto, come accettazione dei compromessi. Ai colori netti della prima parte qui si sostituiscono le sfumature, le ombre e le luci, le cose dette e non dette, le mezze verità, o le verità taciute.
E ci chiediamo se Angela donna ci piaccia altrettanto dell’Angela bambina, adolescente, e giovinetta. Possiamo non condividerne le scelte, non capire i suoi silenzi, e dirci che al suo posto noi avremmo agito in modo diverso, ma non possiamo non ammettere che tra noi, ce ne sono molte di Angela, donne che hanno voluto un’indipendenza senza poi saperla gestire perché imbrigliate in un passato di sottomissione ancora troppo vicino."
Anche in Come una farfalla in volo Clara Negro segue il percorso della sua protagonista, in una sorta di recherche di sé stessa e delle sue radici. La giovane Vita, ragazza chiusa, che rifugge le emozioni e che ha costruito intorno a sé una corazza per difendersi da un passato doloroso, da cui si vuole allontanare. Un fidanzato sempre troppo impegnato, un lavoro che la soddisfa nella redazione di un giornale, poche amicizie: questo è tutto il suo universo, la sua zona di comfort, che si è costruita con attenzione e diligenza, senza che nulla di quello che è stata prima possa infiltrarvisi. Saranno la telefonata di un notaio e una vecchia scatola di latta ricevuta in eredità a rimettere in discussione le coordinate della sua ordinata esistenza. Da lì, riemergeranno i fantasmi del suo passato, che la condurranno in un viaggio da cui uscirà diversa. Un bozzolo che si apre e da cui spuntano ali che Vita non pensava di avere.
Tre romanzi in cui il sentimento del passato, del ricordo e della memoria è indagato attraverso immagini e sensazioni che non si sono mai perduti, ma divengono importanti guide e confortanti compagni di viaggio.
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